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Stevia

le caratteristiche della pianta stevia

Proprietà

Notevole potere dolcificante (fino 30 volte più del normale zucchero da tavola), pochissime calorie, nessuna controindicazione, grandi proprietà digestive.

Utilizzo

Seccare e macinare nel macinino le foglie per ottenere una polvere dolcificante naturale, utilizzabile a crudo e a cotto, anche in torte, confetture, sciroppi ecc.

Coltivazione

In giardino nel Centro-Sud Italia, in vaso (annaffiare solo su terra asciutta) nel Nord da proteggere d'inverno. Piantina erbacea perenne di piccole dimensioni. Al sole o mezz'ombra, su terra ben drenata.

Caratteristiche

La Stevia Rebaudiana è una pianta originaria delle montagne del Sud America. Dalle sue foglie si estrae un dolcificante naturale trenta volte più dolce dello zucchero, ma totalmente privo di calorie.

 

La Stevia si presta a molteplici utilizzi: il primo riguarda l'intensificazione del sapore, grazie alla sua straordinaria dolcezza, che le ha già permesso di affermarsi a livello commerciale in Giappone e la sta diffondendo in tutto il mondo come un sostituto dello zucchero naturale, sicuro e non calorico.

area di origine della pianta stevia

Un altro aspetto importante riguarda il suo uso come medicinale. La pianta è infatti utilizzata nel trattamento del diabete e dell'ipoglicemia, grazie alla sua facoltà di regolare il glucosio nel sangue. Ha inoltre proprietà tonificanti, digestive, immuno-stimolanti, cicatrizzanti ed è utile per contrastare acne, eczemi, dermatiti ed altre patologie dermatologiche.

Storia della Stevia


"Quando in un primo momento si osserva la pianta non si nota nulla di particolare, ma quando anche un piccolissimo pezzo di foglia viene messa in bocca, la sua dolcezza è sorprendente. Un semplice pezzetto di foglia è sufficiente ad addolcire la bocca per un'ora". Queste semplici parole, pubblicate nel 1899, aprirono uno dei più straordinari capitoli nella storia della scienza botanica ed il mondo conobbe una pianta potenzialmente rivoluzionaria proveniente dal Paraguay conosciuta come Stevia o "foglia del miele".


In Sud America, dove il suo consumo è ancora oggi molto diffuso, la pianta è nota semplicemente come yerba dulce. Gli indiani Guarani del Paraguay, che la usano da secoli, le hanno dato una varietà di nomi che si rifanno sempre alla sua straordinaria dolcezza. Nonostante gli Indiani la usassero da secoli, solo nel 1899 la pianta fu scoperta da M.S. Bertoni. Questi osservò che i nativi la usavano per addolcire le bevande amare. E alla fine fu proprio a Bertoni che fu attribuita la scoperta di questa nuova specie: in suo onore la Stevia è oggi conosciuta come Stevia Rebaudiana Bertoni.


Estratti della Stevia sono oggi utilizzati come dolcificante in vari paesi, tra cui Cina, Corea, Taiwan, Israele, Uruguay, Brasile e Paraguay. In Giappone in particolare, dove oggi è coltivata in modo estensivo, la Stevia ha conosciuto un rapido sviluppo commerciale già a partire dagli anni '60, con la messa al bando dei dolcificanti artificiali. Ben presto si è resa necessaria l'esecuzione di tutti i test tossicologici possibili, che hanno dato esito sempre negativo: non si sono mai riscontrate controindicazioni di alcun genere, né effetti collaterali o cancerogeni.


Informazioni sulla sicurezza


La maggior garanzia sulla sicurezza della Stevia è data dalla totale assenza di effetti collaterali in oltre 1500 anni di uso continuo da parte delle popolazioni del Paraguay, oltre che dalla totale assenza di problemi in oltre un decennio di uso massiccio di stevioside come dolcificante in Giappone. È interessante paragonare questi dati con i rapporti relativi all'aspartame, il principale bersaglio delle critiche alla Food and Drug Administration da parte dei consumatori americani.


Ma i dati devono essere supportati da evidenze scientifiche. I primi test ufficiali su una possibile tossicità della Stevia furono condotti nel 1931 da Pomaret e collaboratori in Sud America; i risultati furono negativi. Test più elaborati vennero condotti in Giappone per valutare le possibilità di utilizzo della pianta come dolcificante. Si può affermare genericamente che poche sostanze come la Stevia hanno dato esiti così negativi ai test sulla tossicità: non si sono verificate anomalie di peso, di assunzione di cibo, di caratteristiche cellulari o delle membrane, effetti cancerogeni né cronici.


Azione ipoglicemica


È probabilmente la presenza degli steviosidi stessi che ha consentito la stesura di dozzine di rapporti empirici e semi-controllati relativi all'azione ipoglicemica della Stevia. Le popolazioni del Paraguay dicono che la Stevia è utile per l'ipoglicemia e il diabete poiché alimenta il pancreas aiutando di conseguenza il ripristino delle normali funzioni pancreatiche. Nei rapporti clinici semi-controllati è riscontrabile tale azione. Oviedo et. al. hanno riportato una caduta del 35,2% dei normali livelli di zucchero nel sangue 6-8 ore dopo l'ingestione dell'estratto della foglia di Stevia. Risultati simili si sono riscontrati negli umani e negli animali da laboratorio. Tali risultati hanno indotto i medici paraguaiani a prescrivere le foglie di Stevia come tè nel trattamento del diabete; anche in Brasile il tè Stevia e le capsule sono ufficialmente in vendita per la cura del diabete.


È tuttavia importante sottolineare che la Stevia non abbassa i livelli di glucosio nel sangue nei soggetti sani. In uno studio su topi furono loro dati estratti crudi di foglie di Stevia per 56 giorni nella misura di 0,5 - 1 grammo al giorno. Tale procedura fu ripetuta da un altro gruppo di scienziati. Nessun gruppo riscontro un'azione ipoglicemica. Risultati analoghi sono stati ottenuti da altri scienziati. Esiste poi una ricerca le cui conclusioni mostrano una tendenza ad un'azione ipoglicemica, ma sono piuttosto vaghe. In almeno uno di questi studi sono stati utilizzati conigli alloxan-diabetici.Gli autori dissero che i risultati supportavano un'azione antidiabetica, ma non si ebbero conclusioni certe.

Al momento la ricerca sperimentale sugli effetti della Stevia sui livelli di zucchero del sangue nei pazienti umani sia con diabete che con ipoglicemia è limitata. Il sentore generale nella comunità scientifica è che la natura dolcemente stimolante della pianta e la totale mancanza di effetti collaterali tossici non rendono necessaria l'attuazione di ampi e costosi programmi di ricerca.


Nonostante ciò, i molti episodi che riferiscono di un significativo abbassamento dello zucchero del sangue nei diabetici e di un marcato effetto tonificante negli ipoglicemici sono tali da giustificare un lavoro sperimentale in questa area. Probabilmente quando questo pezzo mancante verrà fornito potremo capire meglio come la Stevia agisca e il perché ad esempio, molte persone affette da diabete sperimentino un considerevole abbassamento dei livelli di zucchero del sangue dopo aver bevuto parecchie tazze di tè Stevia (24-32 once) nel corso di 24 ore.


Azione cardiovascolare


Parecchio lavoro sperimentale è stato condotto sugli effetti della Stevia e degli steviosidi sulle funzioni cardiovascolari nell'uomo e negli animali. Una parte di tale lavoro mirava solo a ricercare la possibile tossicità, mentre un'altra parte studiava la possibile azione terapeutica. In nessun caso si sono trovate significative proprietà. L'unica azione riscontrata è stata un lieve abbassamento della pressione arteriosa del sangue ad un dosaggio basso e normale, mentre con un dosaggio molto alto si è avuto un leggero aumento della pressione arteriosa.


Il risultato più curioso è stato un'azione dose dipendente sul battito cardiaco, con un leggero incremento a basse dosi ed un tenue decremento con dosi più alte. In nessun caso il risultato è significativo ed è molto improbabile che un dosaggio normale abbia delle conseguenze sugli esseri umani. Il prolungato uso della Stevia nell'arco del tempo può probabilmente svolgere un'azione cardiotonica, vale a dire può produrre un lieve rafforzamento del cuore e del sistema vascolare.


Azione antimicrobica


La capacità della Stevia di inibire la crescita e la riproduzione di batteri e di altri organismi infettivi è importante per due motivi. In primo luogo può aiutare a spiegare il perché i consumatori di prodotti a base di Stevia hanno una più bassa incidenza di raffreddori ed influenze e, in secondo luogo, ciò ha favorito l'invenzione di numerosi collutori e dentifrici. La ricerca ha chiaramente dimostrato che Streptococcus Mutans, Pseudomonas Aeruginos, Proteus Vulgaris e altri microbi non crescono alla presenza dei costituenti non nutritivi della Stevia.

Ciò, unitamente al sapore naturalmente dolce dell'erba, fa si che sia un ingrediente adatto per collutori e paste dentifrice. Esiste molta letteratura relativa agli utilizzi di prodotti a base di Stevia per tali scopi. La Stevia ha dimostrato inoltre di ridurre l'incidenza della carie.


Effetti sulla pelle


Una delle proprietà dell'estratto liquido di Stevia, non ancora studiata in modo sperimentale, è la sua apparente capacità di aiutare a risolvere i problemi cutanei. I Guarani ed altri popoli che hanno familiarità con il prodotto affermano che è efficace contro acne, seborrea, dermatiti, eczemi, ecc. Applicata direttamente su tagli e ferite ne affretta la guarigione senza lasciar cicatrici (questo trattamento può pungere per alcuni secondi, ma il risultato è una significativa diminuzione del dolore). Frequenti applicazioni di estratti e impiastri di Stevia rendono la pelle più liscia e soffice al tatto.


Le normative relative alla classificazione da parte dell'FDA impongono ai fornitori americani di non definire la Stevia come un dolcificante; il richiamo alla sua azione lenitiva sulla pelle è l'alternativa più frequente a tale vincolo.


Decongestionante naturale


"Il tè di Stevia è l'unico decongestionante naturale che funziona. È bello sapere che esiste un prodotto naturale che possiamo dare a tutta la famiglia, inclusi i bambini, che cura dalle congestioni senza usare medicinali."

Come pianta medicinale la Stevia è usata nel trattamento del diabete e dell'ipoglicemia ed esternamente per mantenere la pelle ed i capelli giovani e sani. Attualmente, la Stevia nelle case ed in alcune cliniche del Paraguay rurale viene data in dosi massicce come tè come rimedio contro gli alti livelli di zucchero del sangue. La Stevia esercita un'azione tonica, digestiva, dà sollievo allo stomaco e svolge inoltre un'azione immuno-stimolante.


Considerazioni generali


Ci si potrebbe a ragione chiedere, sulla base di questi studi tossicologici, perché tutti gli sforzi di rendere la Stevia, il sostituto dello zucchero, negli Stati Uniti ed in Europa sia così miseramente fallito e perché, di fatto, le persone che abbiano cercato di produrre estratti liquidi di Stevia di alta qualità negli Stati Uniti siano stati minacciati di venir querelati. Esiste una pianta, totalmente innocua, che non rappresenta alcuna minaccia per la vita umana e per la salute, che di fatto è una grande speranza per la produzione di un dolcificante non calorico e che ha dei benefici sulla salute, e viene sistematicamente ignorata.


Forse, tenuto conto dei molteplici vantaggi descritti in questa relazione (e delle dozzine di usi non discussi nella presente, quali la capacità di diminuire il bisogno di dolci e di cibi grassi e l'aiuto che può dare a smettere di fumare e/o bere), è arrivato il momento per i consumatori di iniziare ad insistere per ottenere il diritto di usare liberamente questa squisita pianta del Paraguay. Chi scrive sta di certo diventando molto impaziente nei confronti delle normative che paiono essere deliberatamente fatte per tenere la Stevia lontano dalla sua dieta - un triste destino per un cibo meraviglioso come la Stevia.


Soddisfa la voglia di dolci


"La dolcezza della Stevia soddisfa la mia voglia di dolci, mi aiuta inoltre a mantenere il giusto equilibrio di zucchero nel sangue."

"Quando bevo 2 o 3 tazze di infuso di Stevia non ho più i miei soliti sbalzi d'umore".

Bastano queste poche righe a dimostrare che l'utilizzo della foglia intera è il modo più facile per ottenere un gusto migliore rispetto agli sforzi che cercano di migliorare il gusto di alcuni costituenti specifici. È comunque sorprendente vedere quanta ricerca sia stata fatta nel tentativo di migliorare il gusto di singoli steviosidi o rebaudiosidi.


Foglia sapor di miele


"Il dolcificante dalla foglia sapor di miele ha destato la nostra curiosità ... e abbiamo iniziato ad usarlo nel pane per testarlo sui nostri clienti diabetici. Siamo stati talmente soddisfatti dei risultati e dei miglioramenti nella sua composizione e dolcezza che abbiamo continuato ad usarlo regolarmente nel nostro pane e così han fatto tutti i nostri clienti, diabetici e non."


La Stevia e i suoi estratti sono considerati alimenti. I dolcificanti non sono alimenti, ma additivi, di conseguenza la Stevia non può essere chiamata dolcificante e ciò limita notevolmente l'inventiva dei produttori nel trovare un nome per l'uso della Stevia come addolcente di tè e simili. In pratica, fino a che l'industria della Stevia non costituirà una seria minaccia per le industrie delle zucchero americane e suoi derivati, l'FDA non interverrà sul come essa viene chiamata nei suoi diversi usi. Ma se solo essa verrà percepita come una minaccia per le multinazionali, qualsiasi forma di Stevia sarà bandita. E per contenere un po' le cose bisogna ricordare che l'effetto addolcente è solo un piacevole effetto secondario. Il motivo principale per cui la Stevia viene aggiunta ad altre erbe è per aumentare il valore nutritivo di queste erbe! La Stevia dopo tutto contiene una considerevole quantità di proteine, calcio, fosforo ed altre importanti sostanze nutrienti.


Intensificatore di sapore


Esistono tre tradizioni distinte nell'uso della Stevia. La prima riguarda l'intensificazione del sapore, la seconda il suo uso come infuso e la terza come medicinale. L'impulso originario che ha portato allo sviluppo dello studio della Stevia fu la scoperta da parte di Bertoni che la pianta possedeva una straordinaria dolcezza. Si calcola che una bella foglia sia trenta volte più dolce dello zucchero di canna o saccarosio.


I costituenti attivi della Stevia sono considerati dai principali esperti dell'alimentazione mondiali come i "Dolcificanti del futuro" . Per questo motivo ogni nuova scoperta relativa alla Stevia è attesa con ansia ed analizzata in modo completo. I paesi in cui i dolcificanti artificiali sono sul punto di essere banditi stanno disperatamente cercando nuovi dolcificanti, sicuri e non calorici. E in altri paesi le ditte che detengono i diritti esclusivi sui dolcificanti attualmente in uso sono estremamente preoccupate dell'avvento dei nuovi e più sicuri dolcificanti sui quali esse non avranno controllo. Per queste ditte la comparsa di un dolcificante del tutto naturale e non brevettabile è l'ultima sventura. La Stevia, che lo si voglia o no, un giorno avrà un enorme impatto sui paesi di tutto il mondo. Le forze necessarie dovranno allora essere propriamente schierate, la furia incalzante delle mega imprese dovrà essere tenuta a freno dai governi interessati e la fornitura di Stevia dovrà aumentare al fine di fronteggiare l'enorme domanda.


Gli steviosidi e rebaudiosidi sono i costituenti principali del glucoside diterpene con diverse molecole dello zucchero annesse, come riscontrato nelle foglie della pianta Stevia. Estratti, essi sono attualmente usati come agenti dolcificanti in diversi paesi, tra i quali Giappone, Cina, Corea, Taiwan, Israele, Uruguay, Brasile e Paraguay. In Giappone la commercializzazione della Stevia fu molto rapida ed iniziò con la messa al bando di dolcificanti artificiali negli anni '60. Nel 1970 l'Istituto Nazionale della Sanità giapponese iniziò ad importare la Stevia per studiarla e nel 1980 veniva usata in centinaia di prodotti alimentari in tutto il paese.


Questo è un notevole progresso se si considera che solo nel 1921 gli scienziati stavano semplicemente dando un nome al costituente principale (stevioside) e la molecola non fu accuratamente descritta fino al 1931 quando venne definita come una polvere bianca, cristallina, igroscopica, circa 300 volte più dolce della canna da zucchero e fu solo nel 1955 che i primi studi vennero ripresi ed ampliati. Entro il 1963 le complete strutture chimiche delle molecole attive della Stevia furono finalmente determinate. Il fatto poi che da tale condizione la Stevia divenne il principale dolcificante entro la metà degli anni '70 è davvero stupefacente, un fatto che non sarebbe stato assolutamente possibile negli Stati Uniti o in Europa. Oggi, i giapponesi, che coltivano la Stevia in modo estensivo nel loro paese, vorrebbero che altri paesi ne facessero uso così la potrebbero esportare e l'ironia è che i giapponesi non hanno problemi di peso come noi e perciò non sono avversi ad un abbondante uso del vecchio zucchero. Eppure essi hanno accesso, con la Stevia, ad uno dei migliori sostituti dello zucchero.


L'attenzione principale è rivolta agli steviosidi, ma la ricerca ha dimostrato che i rebaudiosidi hanno un sapore migliore anche se presenti in minor quantità. Un rebaudioside in particolare, il Rebaudioside A, sembra essere di gran lunga superiore. Si calcola che il suo potere dolcificante sia il 30% più alto di quello dello stevioside. In Giappone sono in corso studi relativi alla selezione genetica di questo costituente. Secondo talune fonti tuttavia le piantagioni dei Guarani in Paraguay probabilmente contengono la Stevia a foglia intera dal gusto migliore.